La dipendenza da gioco d’azzardo e le sue gravi conseguenze

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La dipendenza da gioco d’azzardo, riconosciuta come una patologia di nome ludopatia, è da tempo considerata come un disturbo particolarmente serio con nette conseguenze su chi ne soffre, ma soprattutto negli ultimi anni si sta rendendo protagonista di un vero allarme in Italia.

Sul nostro portale trovano spazio innumerevoli guide ed articoli su tutti gli argomenti inerenti al gioco d’azzardo, offrire un approfondimento anche su questo tema è quindi per noi una scelta “d’obbligo” che facciamo molto seriamente.

dipendenza da gioco

Come si diventa dipendenti dal gioco d’azzardo?

La ludopatia ovviamente non è una malattia che si contrae alla nascita, ma una patologia che si sviluppa nel tempo trovando terreno fertile soprattutto su persone che possono avere una tendenza alle dipendenze, ma ha un effetto talmente forte e da riuscire a colpire anche individui senza particolari problematiche.

Giocare tanto, giocare forte e giocare frequentemente non sono sinonimi di dipendenza da gioco d’azzardo, la verità è che sì, tutte le persone colpite giocano in questo modo, ma non tutti quelli che giocano in questo modo sono da considerare dipendenti: non fosse così non si spiegherebbero migliaia di giocatori di professione e tutti quegli appassionati che però mantengono ben saldo il timone dell’autocontrollo, ma quindi come si sviluppa la dipendenza?

All’inizio si pensava che fosse principalmente una questione di soldi, cioè che la ricerca di una svolta economica trasformasse il piacere per i giochi in dipendenza, ma oggi la comunità scientifica concorda sul fatto che ci siano ben altri fattori a fare da trigger, nel particolare sia fattori biologici che psicologici.

La ludopatia

Come tutte le dipendenze anche questa trova origine nello stato psicologico della persona e nell’azione biologica che il gioco esercita sugli individui dando vita a dinamiche compulsive simili alla tossicodipendenza: il giocatore perde via via il controllo sull’attività iniziando a giocare più spesso, più a lungo e spendendo di più per recuperare le perdite ottenute.

Oltre a questo il giocatore sviluppa anche distorsioni cognitive, che arrivano fino alla comune percezione definita delle “quasi vincite” che porta a vedere nei risultati perdenti dei segni di avvicinamento al successo.

Per riconoscere questo disturbo ci si può affidare a sintomi molto diffusi, tanto che per venire ufficialmente diagnosticata come dipendenza da gioco d’azzardo, il DSM stabilisce che un giocatore debba palesare almeno cinque di questi dieci sintomi:

  • Utilizzo del gioco d’azzardo come palliativo per stati di ansia, depressione ed altri disturbi dell’umore;
  • Irrequietezza quando si cerca di smettere di giocare;
  • Insuccesso nei tentativi di interruzione del gioco;
  • Totale immersione nel gioco che porta a pensare in vari momenti della giornata alle strategie da utilizzare e/o a come procurarsi i soldi;
  • Continuo tentativo di rientrare delle perdite giocando;
  • Necessità di giocate sempre più forti per raggiungere la soddisfazione;
  • Richieste di denaro a parenti ed amici in funzione di ridurre i danni economici;
  • Necessità di nascondere a parenti ed amici il proprio coinvolgimento con il gioco;
  • Perdita o rischio di perdita di opportunità e relazioni interpersonali e/o lavorative a causa del gioco;
  • Ricorso a soluzioni illegali per reperire fondi.

I dati 2023 sulla ludopatia in Italia

A che punto è arrivato tutto questo? Quali sono i numeri in Italia in questo momento?

I dati precisi dell’anno in corso saranno resi disponibili solamente in futuro, ma va detto che in Italia l’incremento dei numeri relativi al gioco d’azzardo sono costanti ormai da anni.

Basti pensare che la spesa annuale per il gioco d’azzardo degli italiani ha superato gli 111 miliardi di euro nel 2021 (ultimi dati certi), di cui più di 67 miliardi spesi nei casino online sancendo la predominanza di internet anche in questo settore industriale/ricreativo.

Parlando nello specifico del gioco patologico, si stima che in Italia esistano circa 1,4 milioni di persone affette da dipendenza da gioco d’azzardo, delle quali solo il 10% sia effettivamente in cura: il gap tra i numeri è davvero immenso e ben spiega l’allarme sociale ed il bisogno di sensibilizzare sui sintomi e sugli effetti di questo disturbo.

Non è ovviamente un caso che nel 2018, attraverso il decreto legge 87, il Governo abbia introdotto disposizioni speciali per contrastare questi problemi, nel particolare vietando qualsiasi forma di pubblicità da parte dei siti di gioco e di gambling ed aumentando l’efficacia del sistema nazionale, dei servizi sociali e dell’Agenzia Dogane e Monopoli in funzione di agire ancora più profondamente con le campagne di prevenzione.

5 luoghi comuni sulla ludopatia

Così come è importante saper riconoscere i sintomi del disturbo da gioco patologico ed i problemi che comporta alla persona, è necessario anche conoscere alcuni luoghi comuni ad esso relativi, perché anche questo fa parte della cura: come capita per un ampio numero di problemi, la dipendenza da gioco d’azzardo è molto meno conosciuta di quel che se ne pensi, tanto che quando le persone parlano di questo fenomeno spesso lo fanno a sproposito.

Attenzione a chi dice che:

  • Giochi d’azzardo = Dipendenza – il gioco d’azzardo può generare dipendenza, ma non ne è la causa: le persone con disturbi che giocano in modo patologico trovano nell’azzardo una valvola di sfogo, ma la ragione sta in altri aspetti della loro vita;
  • I casino online aumentano il rischio di dipendenza – si crede che la diffusione del gaming e del gambling via internet abbia aumentato il numero di giocatori e di persone con disturbi alla salute dovuti al gioco, ma l’aumento dei numeri è spiegabile con alcuni fattori sociali di questo momento storico e non con la disponibilità di occasioni, che comunque non mancherebbero già solo grazie a lotterie istantanee e continue estrazioni del lotto;
  • Tutti rischiano la dipendenza – in parte sì, ma in realtà (come stabilito dal DSM) la maggioranza di persone con disturbi della salute dovuti al gioco d’azzardo patologico fanno parte delle fasce deboli, con riferimento particolare a disoccupati, individui con problemi familiari e relazionali e soggetti a depressione;
  • Servono divieti e non prevenzione – gli interventi di sensibilizzazione riguardo a questo fenomeno stanno funzionando e la soluzione sta nella formazione e nell’educazione a comportamenti corretti e non nei divieti: chi ha problemi di comportamento dovuti al gioco patologico troverebbe comunque altre dipendenze;
  • Non c’è cura – non è vero, gli interventi del sistema nazionale e dei servizi medici funzionano, tutto sta nel dare una formazione giusta ai giocatori così da ridurre il gap tra il numero di chi ha un problema di dipendenza e chi effettivamente cerca una cura.
Luca
Luca
Dopo diversi anni di freelance e creazione di contenuti per pubblicazioni nazionali, Luca è oggi uno dei content writer per miglioricasinoonline.info. E' un esperto di sport e scommesse sportive e adora il gioco d'azzardo.
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